Si, si, avete letto giusto. Sono un nanomedico. Però non ci possiamo dimenticare che ho studiato fisica. L’anno scorso, quando ero a un workshop internazionale di nanomedicina a Malaga in Spagna, ho potuto dare un’occhiata ai curriculum di molte persone che lavorano nell’ambito della nanomedicina. È stato in quel momento che mi sono accorto del gran numero di fisici che si occupano di questa materia.
Vi chiederete: di che cosa vi occupate in questo campo? Solo per farvi un esempio, i nanodottori studiano come riuscire a somministrare i medicinali direttamente sulle parti del corpo affette dalla malattia. È una professione incredibile quella dei nanodottori (citando un servizio del canale di scienza della BBC) che riescono a somministrare i medicinali in nanoquantità .
Sulla rivista Consumer di Erosky ho letto un interessante articolo in cui si citavano diverse studi che facevano ipotesi su quali potrebbero essere le professioni del futuro. La nanomedicina era inserita nell’elenco di queste professioni, con specializzazioni fino ad adesso sconosciute come quella di fabbricante di organi o disegnatore di nanoimbarcazioni per navigare attraverso il corpo umano e distruggere cellule cancerose.
Ma cos’è la nanomedicina? C’è un video su Youtube che raccomando a tutti per farsi un’idea di questo campo di ricerca, video che sicuramente è più illuminante di qualsiasi definizione possa dare io. Comunque lasciatemi riportare un’azzardata e semplice definizione trovata sul sito web Euroresidentes che mi è piaciuta molto:
La nanomedicina è la branca della nanotecnologia che permetterà di curare le malattie dall’interno del corpo a livello cellulare o molecolare
La nanomedicina è per forza di cose interdisciplinare, inglobando materie che vanno dalle scienza basiche (come fisica, chimica e biologia) a quelle più applicate come tecnologia dei materiali, elettronica o biomedicina, passando per campi più specifici come la liberazione di medicinali studiate in infermieristica e la ricerca clinica condotta dai medici.
È incredibile come, se vi descrivo alcuni delle recenti scoperte e invenzioni della nanomedicina, vi sembrerà che stia parlando di fantascienza:
- Biosensori: sono dispositivi informatizzati e robusti capaci di detettare le malattie in uno stadio molto iniziale attraverso la misura di vari parametri in parallelo o che integrano diversi stadi dell’analisi dati in modo da poter essere utilizzati dai propri pazienti e poter dare ai medici una grande quantità di informazioni;
- Nuovi metodi di somministrazione dei medicinali più dirette ed efficaci. Sono costruiti a partire da nanosistemi terapeutici che possono liberare un certo principio attivo a velocità controllata e con grande precisione spaziale;
- Nuovi materiali per impianti capaci di imitare alcune specifiche risposte cellulari oppure capaci di controllare la proliferazione e differenziazione cellulare e la produzione della matrice extracellulare nella ricostruzione di ossa e tessuti danneggiati.
Anche se sembra impossibile, questi sono campi su cui viene fatta ricerca attiva in centri di ricerca della penisola iberica che già funzionano (come il “CIC biomagune” a San Sebastián, l’”Instituto Catalán de Nanotecnología” a Bellaterra, il’“IMDEA Nanociencia” a Madrid…) o che diventeranno pienamente operativi nei prossimi mesi (come il “Laboratorio Ibérico Internacional de Nanotecnología” a Braga, Portogallo o il “Centro Andaluz de Biomedicina y Nanomedicina” a Málaga, Spagna…).
Cosa bisogna studiare per diventare un nanomedico? Se per diventare medico si deve chiaramente studiare medicina, per diventare nanomedico al momento, almeno in Spagna, non è possibile trovare nessun corso di laurea in medicina. Nemmeno esiste qualche corso di master dedicato interamente a questa materia. Per cui l’unica via ufficiale per dedicarsi alla nanomedicina è quella di frequentare qualche corso di laurea o master che contino fra i loro corsi alcune materie legate alla nanomedicina. In Spagna so che esistono il master (che a volte corrispondono alla laurea specialistica italiana) in ingegneria biomedica o in disegno galenico e biofarmacia all’Università di Navarra, il dottorato in scienze biomediche proposto dall’Università Complutense di Madrid e il master in biomedicina dell’Università di Barcellona.
Volendo parlare di professioni con un futuro, dobbiamo per forza di cose parlare anche dei tipi di aziende in cui lavorano i nanomedici. Facendo questo possiamo scoprire che Advancell, azienda leader in Europa nel campo della nanomedicina, ha i suoi laboratori di nanomedicinali nel Campus Vida dell’Università di Santiago de Compostela (Spagna). Fra l’altro credo sia interessante sapere che il Ministero per l’Industria spagnolo, nel suo progetto “Invest in Spain”, ha stimato il valore del mercato nanomedico in 100 milioni di euro nel 2012. Un mercato così importante ha portato, negli ultimi anni, alla creazione di molte piccole aziende legate al mondo universitario come Nanogap a Santiago, Technical Proteins Nanobiotechnology a Valladolid, Nanoimmunotech a Vigo o Endor Nanotechnologies a Barcellona. Queste aziende lavorano su temi di nanomedicina in collaborazione con grandi aziende del settore come PharmaMar, Novartis o Almirall.
Il futuro riserva nuove professioni per i laureati in fisica. Sia d’esempio il mio caso, quello della pecora nera della famiglia, che ha rinunciato a seguire i passi di suo padre, di suo nonno…per la fisica. E che comunque adesso è diventato l’ultimo di una lunga saga familiare di medici: un nanomedico.
* Questo articolo è stato pubblicato in precedenza sul bolletino informativo di Aprile 2011 del “Colegio Oficial de Físicos” (www.cofis.es).
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Altri dettagli utili se hai trovato interessante questo post:
- A chi devo inviare il CV?
Qui e qui puoi trovare alcuni utili link sulla Fundación Progreso y Salud.
- Dove posso trovare altre informazioni?
Sulla pagina web del Programa Andaluz de Nanomedicina, sulla pagina web del 3B´s Research Group in Biomaterials, Biodegradables and Biomimetics oppure sulla pagina web del Centro Andaluz de Nanomedicina & Biotecnología – Bionand. È interessante anche il Programa de mobilidad en nanomedicina (link).
- Qual è lo stipendio lordo medio nei primi 5 anni?
Direi che sta nel range dei 15-30K€/anno.
